Quali lingue straniere studiare al liceo?
L’inglese non è più sufficiente: perché imparare una seconda lingua straniera
Se fino a pochi anni fa conoscere l’inglese rappresentava un vantaggio competitivo, oggi si tratta di un prerequisito di base. La padronanza dell’inglese è data per scontata in molti settori, dalla comunicazione al marketing, dall’informatica all’accoglienza turistica, fino al commercio internazionale. Questo spinge sempre più persone adulte, impegnate in un percorso di recupero scolastico, a scegliere con maggiore consapevolezza una seconda lingua da inserire nel proprio curriculum formativo. Non è raro che chi rientra a scuola da adulto decida di orientarsi verso idiomi considerati strategici per il proprio futuro professionale, magari anche in relazione al territorio in cui vive o intende lavorare.
Pensiamo al tedesco, fortemente richiesto in ambito tecnico e industriale, o allo spagnolo, utile per il settore turistico e commerciale, soprattutto nel Sud Italia. La scelta non deve essere casuale o dettata da abitudini scolastiche passate, ma piuttosto ragionata sulla base del contesto economico, degli sbocchi occupazionali desiderati e della possibilità di esercitare la lingua anche fuori dall’aula.
Le lingue straniere più utili da studiare oggi: tra domanda del mercato e affinità personali
Tra le lingue più richieste in ambito scolastico e lavorativo, oltre all’inglese, troviamo in prima linea spagnolo, tedesco e francese. Lo spagnolo, grazie alla sua facilità di apprendimento per chi parla italiano e alla sua diffusione planetaria, risulta una delle lingue preferite da chi torna a studiare, specie se desidera lavorare nel settore turistico o nei servizi alla persona.
Il francese continua a mantenere un’importanza rilevante, in particolare per chi intende lavorare nei rapporti commerciali con paesi francofoni o in ambiti come la moda e la gastronomia.
Il tedesco, meno musicale ma di grande impatto lavorativo, è una delle lingue più strategiche se si punta a posizioni in aziende manifatturiere, logistica, ingegneria o in multinazionali con sedi in Europa centrale.
Meno frequente ma in ascesa, il cinese è una scelta ambiziosa, adatta a chi vuole operare nei settori dell’import-export o del lusso, mentre il russo e l’arabo possono rappresentare un’opzione valida per chi intende lavorare con enti internazionali, in ambito diplomatico o nel settore energetico.
Saper scegliere la lingua giusta significa allineare formazione e obiettivi professionali, ma anche stimolare la propria motivazione allo studio, elemento fondamentale soprattutto per chi decide di tornare sui banchi in età adulta.
Formazione e crescita: come valorizzare le lingue straniere nel proprio percorso scolastico
Riprendere gli studi non è solo una questione di superare materie o recuperare anni persi: si tratta di ricostruire la propria identità formativa, attribuendo nuovo significato alle competenze che si desidera acquisire. Lo studio delle lingue straniere, in questo senso, può diventare uno strumento di rilancio e un’occasione per riconnettersi con una dimensione internazionale del sapere, arricchendo il proprio bagaglio personale e professionale.
Esistono oggi soluzioni flessibili e aggiornate che consentono di diplomarsi anche in età adulta, conciliando studio e lavoro. Formazionepiù, portale ricco di contenuti aggiornati sulle migliori soluzioni per chi intende completare gli studi, offre indicazioni chiare e dettagliate su come ottenere il diploma attraverso percorsi personalizzati, tutoraggio e formule compatibili con le esigenze di chi lavora. Valorizzare lo studio delle lingue all’interno di questi percorsi significa ampliare le proprie prospettive, prepararsi a nuove sfide e acquisire una sicurezza comunicativa utile in ogni contesto.
Scegliere di diplomarsi oggi, con una preparazione linguistica aggiornata e strategica, non è solo un obiettivo accademico, ma una vera dichiarazione di intenti: quella di non fermarsi, di continuare a crescere e di investire su sé stessi.